L’appoggio del piede può essere normale, piatto o cavo e ognuna di queste tipologie influisce sulla normale biomeccanica dell’arto inferiore.
Quando parliamo di appoggio del piede andiamo a indicare, fondamentalmente, il modo in cui l’arco plantare si adatta alla terra.
L’appoggio del piede normale, che appare evidente già dall’analisi dell’impronta (uniforme e ben allineata) permette un corretto mantenimento della posizione anche durante una marcia più sostenuta. Per intenderci l’intero modo di camminare, dal passo lento alla corsa, apparirà armonica e non provocherà problemi posturali.
La stessa cosa non vale, chiaramente, per il piede piatto e per quello cavo: di base, tutte le deviazioni nella normale struttura dell’arco plantare producono condizioni sbilanciate e funzionalmente instabili, con dissipazione della forza e alterazioni dell’andatura normale.
Nel caso del piede piatto l’arco longitudinale del piede è anormalmente appiattito e durante camminate lunghe o brevi si manifestano dolori a carico dell’arco stesso, del tallone o della caviglia. L’appoggio del piede piatto porta con sé una stanchezza generalizzata e impedisce di praticare attività fisica a lungo termine.
Con il passare del tempo, il piede piatto può portare a problematiche serie con dolori alle ginocchia, alle anche o alla parte bassa della schiena che possono cronicizzarsi. Non da meno sono le conseguenze del piede cavo, che vede l’arco del piede deformato a livello anteriore, del mesopiede o del retropiede.
I pazienti con questo tipo di appoggio non riescono ad appiattire il piede, con risultati dolorosi: le ossa del tallone e la pianta del piede risultano compromesse e si hanno alterazioni a livello muscolo-scheletrico, con perdita della sensibilità, zoppìa, tendenza a inciampare e impossibilità a sostenere qualsiasi tipo di attività fisica.
Piede piatto e piede cavo possono essere trattati nel modo migliore dopo un consulto ortopedico con adeguate valutazioni. In linea di massima vengono usati dispositivi correttivi, ma nei casi più gravi non è esclusa la chirurgia.






