Gomito del tennista, la spalla del lanciatore, il tendine d’Achille. Tutte queste condizioni dolorose condividono il fatto di essere determinate da una tendinite. Ma perchè?
Il nostro corpo è una macchina assai complessa. Si compone di tantissimi elementi di varia natura, come muscoli, ossa, organi, tessuti ed elementi di collegamento, tra questi troviamo i cosiddetti tendini.
Si tratta di strutture fibrose che funzionano come vere e proprie connessioni, mettendo in relazione muscoli ed ossa e trasformando in movimento la forza generata dalla contrazione muscolare. Ma, come è risaputo, ogni elemento dell’organismo umano è soggetto a problemi, traumi e deterioramenti.
La stessa cosa vale per i tendini, che spesso si trovano ad affrontare “danni”, comunemente definiti tendinopatie. Queste compongono un vasto gruppo di affezioni, di tipo degenerativo, doloroso, a decorso cronico, sostenute da alterazioni strutturali a carico di uno o più tendini.
Hanno un’importanza rilevante per diversi motivi: le tendinopatie infatti possiedono una notevole diffusione tra la popolazione mondiale e rappresentano una delle motivazioni più frequenti di consulto medico. Inoltre, occorre ribadire che talvolta la sintomatologia può manifestarsi in maniera tanto evidente da rendere difficile anche il normale svolgimento delle attività quotidiane.
La più comune forma di tendinopatia è la cosiddetta tendinite, caratterizzata da un danno tendineo di tipo infiammatorio. L’infiammazione è una risposta del tutto naturale da parte del corpo umano alla ferita che causa dolore e irritazione. Solitamente, la tendinite si presenta con forme di dolore di varia natura, in relazione alo stato evolutivo della lesione e influenzato dal carico alla quale è stata sottoposta la struttura infiammata: forte e invalidante o sordo e maggiormente legato al movimento.
Tendinopatie più diffuse
Tra le forme di tendinopatie maggiormente diffuse ci sono: quella alla spalla, che solitamente coinvolge i tendini della cuffia dei rotatori; quella al gomito che arriva agli estensori del polso e i flessori; quella al ginocchio, che tocca il tendine rotuleo, popliteo, ileotibiale e tibiale; quella alla caviglia, che coinvolge il cosiddetto tallone d’Achille.
Se accusate uni di questi disturbi è consigliato sottoporsi ad una visita ortopedica. Attraverso l’ecografia, l’ortopedico può inoltre controllare lo stato dei muscoli, dei nervi, dei tendini e dei legamenti per verificare eventuali infiammazioni.







