Definita anche ‘patologia silente’, per la maniera in cui si evolve fino alle prime concrete manifestazioni, l’osteoporosi è una malattia che colpisce in maniera sistemica lo scheletro umano.
Si riduce la capacità di resistenza delle stesse ossa, che rischiano di diventare più fragili e predisposte alle fratture. In Italia ne soffrono quasi cinque milioni di persone, a livello mondiale, risulta una delle patologie più diffuse: i dati stimano infatti che, ogni tre secondi, avvenga sul nostro pianeta una frattura legata a questo disturbo e alle conseguenze che genera sul corpo umano.
Una vera e propria epidemia, accelerata anche dal progressivo invecchiamento della popolazione mondiale. Per la maggior parte, infatti, le persone colpite dall’osteoporosi sono anziani e donne in menopausa.
Un deterioramento più rapido colpisce le zone dell’anca, del femore, del polso, ma non sono da sottovalutare gli effetti generati sulla colonna vertebrale. Le ossa indebolite dalla malattia diventano così fragili da fratturarsi anche a seguito di sforzi minimi, come alzare un peso o starnutire.
Forti dolori “spontanei” concentrati principalmente nelle zone già citate possono essere un campanello d’allarme. E’ consigliabile, infatti, rivolgersi ad uno specialista fin dai primi segnali, per evitare di trovarsi impreparati a complicazioni di ogni genere. E’ opinione diffusa che l’osteoporosi sia una patologia inevitabile e legata inesorabilmente all’invecchiamento, ma non è del tutto vero. Oggi infatti, recenti studi hanno dimostrato che la malattia può essere prevenuta o comunque, se presa in tempo, rallentata, evitando di arrivare al totale indebolimento delle ossa.
Esistono inoltre una serie di accorgimenti rivolti a tutti, per prevenire il sopraggiungere del disturbo. Condurre uno stile di vita sano e attivo, esporsi al sole, non fumare e seguire un’alimentazione equilibrata (meglio se ricca di calcio, con latte, derivati e cereali integrali) sono solo alcune delle azioni quotidiane che possono migliorare la qualità della massa ossea e ostacolare l’incombere della stessa malattia.







