L’alluce valgo è una delle più comuni deformità del piede: si tratta di un’alterazione dell’articolazione metatarso-falangea, ovvero quella che collega l’alluce al piede.
Subendo questa alterazione, l’articolazione spinge il primo dito contro il secondo, formando una protuberanza ossea ben visibile.
A soffrirne maggiormente sono le donne: la prevalenza nel genere femminile è da attribuirsi alle principali cause scatenanti, in primis l‘uso di calzature inadeguate, troppo strette sulla punta, che tendono a costringere il piede in una posizione innaturale.
Altre due cause scatenanti sono l‘aumento di peso eccessivo e il livello di attività fisica scarso. In più, c’è da dire che è fondamentale anche il fattore genetico. Per questo ai primi segni di insorgenza del problema è necessario cominciare a usare scarpe comode con pianta larga e tacco basso o fare una visita medica per usare dispositivi medici e plantari.
Perché i dispositivi medici? Perché la deformità evidente non è l’unico disturbo causato dall’alluce valgo, che anche fin troppo spesso viene scambiato come problema meramente estetico.
L’articolazione che viene colpita e che va a deformarsi ha invece la funzione naturale di distribuire il peso corporeo sul piede quando si cammina, si corre o si sta in piedi. Va da sé, dunque, che quando questo problema insorge le normali funzioni vengono limitate.
Considerata la pressione dell’alluce verso le dita interne, inoltre, il piede subisce un vero e proprio allargamento che provoca problemi di varia entità: si va da arrossamenti, calli e ipercheratosi a borsiti, dolori cronici, gonfiore dei tessuti molli e persino artriti da lievi a gravi.
In linea generale le misure preventive o di contenimento bastano a minimizzare i disturbi dell’alluce valgo grazie all’aiuto di un ortopedico. Quando non si ottengono i risultati sperati, invece, si procede all’intervento chirurgico che tende comunque ad essere minimamente invasivo e consente un completo recupero nel giro di un mese o poco più.







